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La raccolta riunisce e riordina il meglio della produzione poetica elaborata da Giuseppe Lorello dagli anni Sessanta a oggi. Un percorso di parole che si nutre di luoghi, accadimenti, echi e mormorii, mettendo insieme stagioni diverse della vita e della mente. Potrebbe dirsi un colloquio intimo dai toni malinconici, contemplativi, ma talvolta anche ironici (sia pur incapaci di tradursi in sarcasmo e in aggressività), in cui il dolore, l'amore per la vita e la speranza si alternano in un unico flusso di coscienza che attraversa il tempo. Un viaggio tra ricordi fulgidi come i diamanti e densi come la cera che assorbe gli inessenziali dettagli della memoria.